Aggiornamento n° 5 10 marzo 2015

SEGNI DI SPERANZA

Carissimi Amici,

è da tempo che non ci facciamo sentire e che forse non sentite più parlare di EBOLA, DATO CHE la comunità internazionale tace, POICHE’ per le grandi emittenti il virus non è più un problema, ma per noi qui in Sierra Leone, EBOLA è ancora una realtà presente e che fa paura, nonostante i vari segni di speranza.

Ho scelto come titolo di questo quinto aggiornamento “SEGNI DI SPERANZA” perché possiamo dire che malgrado ci siano ancora “TROPPI” casi di Ebola la situazione è decisamente migliorata. Se confrontiamo i dati di Novembre 2014, in cui c’erano di media circa 530 nuovi casi settimanali di persone affete da Ebola, con quelli di Febbraio 2015 in cui la media è scesa a 73, possiamosperare che presto si arrivi a zero casi.

Il Governo della Sierra Leone parla di riapertura almeno parziale delle scuole, e per il 16 di marzo è prevista una settimana di revisione per gli studenti dell’ultimo anno delle superiori e la settimana seguente l’inizio degli esami , sospesi lo scorso luglio motivo Ebola. Si pensa inoltre che da Aprile si potrebbero riaprire le scuole, ma la notizia non è ancora ufficiale. Nel frattempo il ministero dell’educazione ha consegnato i risultati degli esami finali delle scuole elementari, e alcune scuole superiori hanno iniziato le registrazioni. Qualcosa finalmente si muove!

Anche gli ospedali che per mesi erano rimasti inattivi o chiusi, ora stanno riaprendo. L’ospedale dei fatebenefratelli di Lunsar, chiuso dai primi di Agosto 2014, dapprima per un periodo di quarantena e poi completamente chiuso per la morte del dott. Manuel, finalmente ha ripreso a funzionare, anche se con tanti controlli per evitare l’infezione sia del personale che di altri pazienti. I casi sospetti vengono immediatamente trasferiti ad un centro Ebola sorto a fine novembre a 5 km. da Lunsar e gestito dalla comunità internazionale. Ora nel “nostro “ ospedale con il quale noi Giuseppini collaboriamo da anni, oltre alle visite ambulatoriali iniziate circa un mese fa, è stato riaperto il reparto pediatrico e ci sono già diversi bambini ricoverati. Anche il reparto maternità ha ripreso a funzionare e a giorni riaprirà anche la chirurgia, che in questo periodo ha funzionato solo per alcuni interventi di emergenza.

Per questo sforzo dobbiamo dire GRAZIE, prima di tutto ai Fratelli dell’Ospedale, che han cercato i mezzi necessari per riaprire con le dovute precauzioni, e a tanti Organismi che hanno fornito gli aiuti, ma vorrei dire GRAZIE in particolare ai medici dell’associazione “AROUND US” di Monastier, che si son subito messi al lavoro per inviare quanto necessario per la sicurezza del personale dell’ospedale, a ENGIM e al Governo Italiano che con 2 progetti stanno aiutando l’ospedale e diversi centri ambulatoriali governativi, al dott. Francesco dell’ospedale Spallanzani, Roma, inviato dal governo Italiano e al dott. Vincenzo Riboni primario del pronto soccorso di Vicenza inviato dal Cuamm, proprio per dare una mano in questa difficile fase di riapertura, cercando il modo di evitare di ammettere casi di pazienti affetti da Ebola e nello stesso tempo dare fiducia alla popolazione. Devo proprio dire Grazie a tutti perché ora la gente comincia ad aver fiducia nella ripresa ed il numero dei pazienti all’ospedale cresce di giorno in giorno.

Altro segno di Speranza, che forse può apparire non tanto importante, ma che lo è stato per la nostra gente di Mabesseneh, è il fatto di ritornare ad usare la chiesetta della nostra comunità cristiana, abbandonata dai primi di luglio per motivo Ebola. Per ora le Sante Messe continuiamo a celebrarle nel salone, mentre per la VIA CRUCIS del venerdì ci ritroviamo, circa in 200 nella “nostra chiesetta”. Per chi è del posto il fatto è un segno che la situazione è migliorata.

Comunque nonostante i tanti segni positivi, bisogna sempre stare all’erta, perché l’EMERGENZA EBOLA non è finita e si è visto purtroppo che appena è stata data la possibilità di muoversi da una provincia all’altra, subito anche qui a Lunsar, dove per circa 2 mesi non si erano avuti casi di Ebola, abbiamo avuto nuovi casi: circa 15/20 (6 persone morte in una famiglia) e diverse case sono state isolate in quarantena. Nuovamente il personale ospedaliero si è mobilitato per i quotidiani controlli e noi attraverso loro forniamo il cibo necessario affinché la gente non debba uscire di casa.

Contemporaneamente, stiamo provvedendo alle prime necessità di 5 famiglie in quarantena , a qualche chilometro da Lunsar, dall’altra parte del fiume. Se in gennaio la diminuzione dei casi Ebola era costante, da circa un mese i casi sono più o meno stabili . Questo è dovuto a certe tradizioni locali inerenti le abitudini della sepoltura dei morti e le cerimonie dei funerali. E’ di due giorni fa una nota ufficiale del governo che ribadisce che chiunque muore DEVE essere sepolto dal personale autorizzato, senza nessuna eccezione, pena GRAVI SANZIONI. Speriamo che la gente ne capisca la serietà e che si arrivi alla fine di questa BATTAGLIA.

Rimane poi l’EMERGENZA ORFANI. Sono migliaia i casi in tutta la Sierra Leone e noi Giuseppini, con l’Associazione ENGIM siamo coinvolti già da mesi in questa assistenza . Domenica scorsa, dopo Messa, una giovane insegnante mi parlava di questo serio problema e mi diceva che vicino alla sua casa, in periferia di Lunsar, c’era una famiglia con tre bambini orfani. L’ho invitata a fare una breve ricerca nella zona qualora ci fossero stati altri casi e così da tre si è passati a 26. Poi ci sono i villaggi della zona di Masimera con già 72 casi, di Masiaka con 37 casi, di Foredugu con 21 casi, della Parrocchia di Lunsar con 79 casi e…. tanti, tanti altri. Siamo solo all’inizio di questo censimento. Dobbiamo dire GRAZIE alla CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA che ci ha approvato un progetto di sei mesi di Euro 50.000, per assistere circa 500 casi. E’ un ulteriore segno della PROVVIDENZA, che dall’inizio di questa Emergenza fino ad oggi continuerà ad DONARCI i mezzi necessari per aiutare anche le altre centinaia di orfani che nonfanno parte del progetto CEI “8 per mille”.

A questo punto voglio rinnovare il nostro più sentito GRAZIE da parte di noi missionari, da parte della gente a tutte le ASSOCIAZIONI, AI CENTRI E GRUPPI MISSIONARI, alle CENTINAIA di AMICI, che in questi mesi hanno fatto a gara per sostenerci in questa battaglia e per DONARCI SPERANZA. La nostra gente sa bene da dove vengono questi aiuti e sa bene che tanti di questi aiuti sono frutto di SACRIFICI fatti nel segno della condivisione. Noi qui possiamo CONDIVIDERE con voi solo la nostra PREGHIERA, e vi assicuriamo che quotidianamente PREGHIAMO per

ciascuno di voi.

GRAZIE ED UN CARISSIMO SALUTO DA PARTE DI TUTTA LA COMUNITA’ GIUSEPPINA DI LUNSAR.